QUESTO E' UN BLOG CHE NON SI RICONOSCE IN NESSUN COLORE POLITICO, IN NESSUNA RELIGIONE, MA ESPRIME I LIBERI PENSIERI DELL'AUTORE SUL MONDO E SULLA SOCIETA'

mercoledì 10 agosto 2011

NUOVO E DEFINITIVO TRASLOCO



Il divorzio dalla piattaforma di Blogger era nell'aria da tempo. Finalmente ho preso un po' di dimestichezza con Wordpress e ho trasferito tutto il blog in quella piattaforma, più completa, più gestibile e, soprattutto più comoda.

La scelta è dettata anche da un bisogno di evoluzione di Radio Baccano, difatti cambia indirizzo e si aggiunge un nome: FlavioPensiero.

Grazie a Blogger, grazie a chi mi ha seguito su questa piattaforma e chi mi seguirà su quella nuova.

A presto.
Flavio

lunedì 8 agosto 2011

FASHION DEGRADO



Si chiama Loubry Blondeau. Modella stupenda, lunghi capelli, occhi chiari, fisico da copertina. Età: 10 anni. Proprio così, anno di nascita: 2001.
Lo chiamano il ritorno di Lolita, poco importa se quel nome è accostato a perverse fantasie sessuali. Poco importa se la giovane in questione non ha nemmeno avuto le prime mestruazioni, nel mondo del consumismo sfrenato, della sessualità spudorata e del falso perbenismo, son cose di poco conto.
Lei non gioca con le Barbie, ma gira il mondo per realizzare fotografie da regalare alle varie riviste, al mondo della moda che le ha già rubato l'innocenza, che brucerà anche la sua purezza. Sempre che ne abbia ancora.
Qualcuno si chiede ancora dove potrà andare a finire questo mondo? La risposta è semplice: lontano. Molto lontano. Nel baratro più profondo.
Basta osservare le sue foto: posizioni e trucco da fotomodella scafata sul corpo di una bambina. In una parola: degrado. Grazie Vogue, grazie mondo della moda (rigorosamente m minuscola).

Flavio Coraglia

domenica 7 agosto 2011

ARENAWAYS E ALTRI ESEMPI DI ITALICA IDIOZIA


Arenaways nacque nel 2006, grazie alla legge sulla liberalizzazione ferroviaria, che almeno sulla carta decretò la fine del monopolio di Trenitalia sul trasporto ferroviario, regalando a intraprendenti imprenditori, quali Giuseppe Arena, la possibilità di offrire ai viaggiatori servizi e prestazioni in alternativa all'unica scelta fino ad allora disponibile.
Il sogno è durato qualche anno, difatti ad oggi ArenaWays è in stato di fallimento, poichè una delle tratte principali, la fondamentale Torino-Milano, non ha ricevuto il benestare di Ferrovie dello Stato ad effettuare fermate intermedie tra i due capoluoghi. Suona strano, è vero: fare concorrenza a chi decide come devo lavorare, è possibile? Evidentemente no, ma siamo in Italia, il Paese delle contraddizioni, delle false leggi popolari, delle coltellate alle spalle e dei veleni gratuiti. L'Italia è il Paese dove l'ipocrisia regna sovrana, dove una classe politica privilegiata chiede sacrifici alla popolazione e si aumenta lo stipendio. Una Nazione che non trova un'alternativa credibile ad un Silvio Berlusconi, capace in poco più di un decennio di entrare nella Storia come l'uomo più amato ed odiato dallo stesso popolo, un uomo che ha donato speranze e realizzato leggi ad personam imbarazzanti. Un uomo il cui Governo ha comabattuto la Mafia con arresti spettacolari, pur essendone in stretto contatto da decenni. Un uomo capace a galla tutti i limiti di un'opposizione ridicola, una Sinistra attaccata solo a poltrone e privilegi, incapace di combattere colui che in pratica sta relaizzando i sogni di qualsiasi politico italiano: governare, comandare, guadagnare e fregarsene totalmente di ciò che viene detto e fatto contro di lui.
Un Paese civile non ammetterebbe nulla di ciò che sta accadendo in questi mesi, ma l'Italia, il popolo italiano, ha ciò che si merita: treni zozzi, governo inaffidabile, tassazione indecente e classe dirigente da quinto mondo.

Flavio Coraglia

RITORNO DI RADIOBACCANO

La scelta migliore quando si commette un passo falso, è tornare indietro, anche se ciò comporta non seguire una strada più affascinante e, sulla carta, futuribile.
Penso che il traguardo di qualsiasi blogger, sia far arrivare a più persone possibili la propria voce, trasmettendo notizie, opinioni e regalando informazione e interesse. Il progetto Youfeel.it è nato proprio per questo. Purtroppo, senza tempo a disposizione, senza impegno, nulla può raggiungere gli obiettivi prefissati. Preciso che questo non vuole e non deve essere interpretato come un'accusa a chi non ha dedicato tempo al progetto, ma una constatazione sul fallimento di una grande idea, fallimento di cui faccio anche io parte, poichè nonostante i numerosi post non ho saputo trasmettere la passione e l'entusiasmo per l'ambizione di quello che sarebbe potuto essere Youfeel.

Voglio ricominciare da dove avevo lasciato, ritrovare la passione per un blog, Radio Baccano, che si prefigge di essere una valvola di sfogo, un modo per descrivere il mio punto di vista su ciò che mi circonda, con la stessa filosofia di sempre: "Chi vuole, mi segua".

Flavio Coraglia

mercoledì 9 marzo 2011

Nasce YOUFEEL.IT, Radio Baccano cambia frequenza!


In questo ultimo periodo Radio Baccano non ha più alzato la voce. Non per un abbandono del progetto, ma per una sua evoluzione.

Nasce Youfeel.it! Chiamarlo blog sarebbe riduttivo per gli obiettivi che si prefissa, ovvero dare voce alle idee di ognuno di noi. Proprio così, di ognuno di noi. Chiunque può scrivere su Youfeel.it, chiunque può lasciare la propria traccia, il proprio contributo, alzare la voce o chiedere di puntare i riflettori su un evento. Non ci saranno limiti: dall'arte allo sport, dall'attualità alla storia, fino a giungere alle emozioni di ognuno di noi.

Youfeel.it, diamogli un senso!

Flavio

martedì 1 febbraio 2011

REQUIEM PER L'ITALIA


Una domanda sola dovrebbe uscire dalle menti degli antiberlusconiani, ma anche dei berlusconiani: cosa succederà dopo Silvio?

Quando il Grande-Piccolo Imperatore di noialtri arriverà al termine del suo ciclo vitale, chi siederà al suo posto? Chi potrà dimostrare che si poteva fare meglio, regalando agli italiani quella serenità e quella felicità che il "despota" non permetteva si realizzassero?
Questa è la grande falla dell'antiberlusconismo, ma anche del berlusconismo: non avere alternative, nessun nome, niente di niente. Solo in Italia un politico come Silvio Berlusconi resiste dieci anni al Governo (Insignificante la parentesi prodiana), senza nessuna opposizione plausibile. Il motivo è sempre lo stesso: nessuno può prenderne il posto. D'Alema, Rutelli, Prodi, Veltroni, Franceschini, Bersani, hanno una cosa in comune, ovvero la credibilità agli occhi degli italiani pari a zero. Il professore venne eletto sull'onda dell'antiberlusconismo e con una coalizione immensa, schiava delle decisive sinistre estreme, che in poco tempo (18 mesi) rivelarono la reale inconsistenza di quella squadra, senza un programma preciso, con un'unica saldatura denominata "antiberlusconismo". Troppo poco per guidare un Paese alla deriva.

Il futuro certo, ad oggi, è solo quello con il viso di Silvio, purtroppo. Dopo è solo nebbia fitta.

Flavio

mercoledì 26 gennaio 2011

LEZIONI DI COSTITUZIONE. ARTICOLO 11.


"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".

Questo è l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana per intero. Troppe persone si fermano spesso, magari in buonafede, alla prima parte, tralasciando per necessità la seconda. Quando si legge "consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo", la nostra Costituzione autorizza interventi armati del nostro Esercito in missioni di pace quali quella intrapresa in Afghanistan nell'organizzazione internazionale ISAF.

E' inutile criticare Silvio Berlusconi perchè smonta e ricostruisce a suo piacere il Testo, quando gli stessi che lo criticano si comportano nel medesimo modo. Questa Costituzione è la base della nostra libertà, dei nostri diritti. Non violentamola anche noi.

Flavio